Gestisci i processi aziendali in modo più efficiente, migliora la produttività e promuovi la collaborazione tra dipartimenti.
Monitora e gestisci in modo olistico e automatico l’intero ambiente IT per avere tutto sotto controllo in minor tempo.
Migliora l’efficienza, l’affidabilità e la qualità dei servizi IT con una soluzione in grado di soddisfare sia gli utenti sia la clientela.
Ci impegniamo a supportare diversi settori fornendo soluzioni IT essenziali per favorire la crescita aziendale attraverso l’automazione e la digitalizzazione dei processi.
Il monitoraggio dell’infrastruttura informatica è una funzione strategica per garantire la continuità operativa, prevenire malfunzionamenti e ottimizzare le performance dei sistemi.
Eppure, molte aziende commettono errori che ne compromettono l’efficacia.
In questo articolo analizziamo i sei errori più diffusi nel monitoraggio IT e le azioni concrete per evitarli.
Il monitoraggio dell’infrastruttura informatica è l’insieme di attività e strumenti utilizzati per osservare costantemente lo stato di server, reti, applicazioni e dispositivi connessi.
Il suo obiettivo è triplice: prevenire interruzioni del servizio, mantenere il controllo delle risorse IT e migliorare la performance dei sistemi aziendali.
Un sistema di monitoraggio dei sistemi IT configurato correttamente permette di:
È fondamentale conoscere gli errori più frequenti che le aziende commettono nel monitoraggio IT e impostare le misure corrette per evitare le criticità operative e gestionali.
Vediamo i sei problemi più rilevanti e le relative soluzioni.
Molte aziende adottano un approccio reattivo, ovvero intervengono solo dopo che si è verificato un guasto. Questo comportamento espone a conseguenze rilevanti:
Il monitoraggio proattivo IT, invece, permette di anticipare i problemi prima che si trasformino in interruzioni gravi.
Utilizzare alert e soglie automatiche consente di ricevere notifiche immediate in caso di anomalie, permettendo interventi rapidi e mirati.
Adottare strumenti con funzionalità predittive contribuisce in modo decisivo alla gestione dei sistemi IT aziendali, assicurando continuità e performance in linea con gli standard definiti.
Monitorare è utile solo se si sa cosa si sta monitorando. Una documentazione dell’infrastruttura IT non aggiornata può causare:
Mantenere aggiornata la documentazione è essenziale. Esistono strumenti che creano un inventario asset IT automatico, mappando l’intero ecosistema hardware e software in modo dinamico.
Una revisione periodica dei documenti garantisce allineamento tra realtà operativa e informazioni disponibili.
Se le informazioni rilevate restano circoscritte all’ambito tecnico e non vengono condivise con il resto dell’organizzazione, si rischia di vanificare il potenziale strategico di questi dati.
Senza un collegamento strutturato tra l’area IT e le altre funzioni aziendali, è difficile:
Utilizzare dashboard di monitoraggio IT intuitive, accompagnate da report periodici pensati per stakeholder non tecnici, favorisce la trasparenza tra reparti e migliora la collaborazione.
Affidarsi esclusivamente al monitoraggio non è sufficiente, è fondamentale sapere come reagire in caso di guasti o attacchi.
L’assenza di un BCP (Business Continuity Plan) rappresenta una criticità rilevante, poiché limita la capacità dell’organizzazione di rispondere efficacemente a interruzioni improvvise o eventi critici.
Per garantire la continuità operativa IT, il piano deve:
Solo un approccio sistemico consente di integrare efficacemente il monitoraggio con la continuità operativa e ridurre al minimo i tempi di inattività.
Molte aziende si affidano ancora a strumenti che non rispondono più alle esigenze degli ambienti IT attuali. I sintomi più evidenti dell’obsolescenza sono:
Per garantire visibilità in tempo reale e scalabilità, è necessario adottare strumenti di monitoraggio moderni e modulari.
Inoltre, un aggiornamento software IT regolare consente di evitare vulnerabilità e migliorare l’efficienza operativa.
Utilizzare strumenti separati per log, asset, performance e alert porta a una visione frammentata e inefficiente. I problemi più comuni sono:
Per superare queste criticità è utile adottare una piattaforma di monitoraggio unificata, in grado di:
L’integrazione dei sistemi IT in un ecosistema digitale che permette una gestione centralizzata è oggi indispensabile per una governance efficace.
In conclusione, conoscere ed evitare gli errori più comuni nel monitoraggio IT consente di proteggere la continuità operativa, ottimizzare l’utilizzo delle risorse e migliorare la qualità del servizio erogato.
Per farlo, serve adottare una visione moderna e integrata, capace di combinare strumenti tecnologici avanzati, procedure strutturate e una comunicazione fluida tra reparti.
Una risposta concreta a queste esigenze è rappresentata da NetEye, una soluzione progettata per offrire un monitoraggio unificato e sostenibile, perfettamente allineato con i requisiti operativi delle infrastrutture IT moderne.
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At Teclib has has been responsible for Central and Eastern Europe for almost 3 years. She assists partners in finalizing the sale of professional GLPI subscriptions and in developing GLPI’s visibility in their respective countries.
Stefano Radaelli si occupa di ICT Security dal 1997 come consulente per diverse multinazionali su tematiche quali IT GRC e Security Incident and Event Management. Dal 2023 è entrato a far parte del Team Italia di Elastic con la qualifica di Senior Solution Architect dove si occupa di tematiche di Security & Observability.
Fa parte del Gruppo Würth dal 2010 e nel corso degli anni si e’ sempre principalmente occupato del mantenimento e sviluppo del prodotto NetEye. Appassionato di tecnologia e innovazione con un particolare debole per gli aspetti di cybersecurity, oggi e’ team leader della ricerca e sviluppo di NetEye.
PhD, dal 2015 consulente senior per i processi e le soluzioni di IT service management e asset management, con applicazioni OSS (GLPI, Znuny/OTRS/EriZone) e l’ecosistema Atlassian (JSM, Assets), lavorando sia sul mercato tedesco (DACH) che su quello italiano.
È uno dei pochi consulenti in Italia con un’esperienza approfondita di OTRS/Znuny ed attualmente uno dei pochi esperti GLPI sul mercato tedesco, in partnership con TecLib.
Appassionata di sicurezza informatica con una forte inclinazione per la sicurezza offensiva e il red teaming lavora in Wuerth Phoenix da 2 anni.
Fa parte di Würth Phoenix da tre anni. Specializzato in cyber security, si occupa principalmente di red teaming e penetration tests, garantendo alti standard di sicurezza per i clienti di Würth Phoenix.
Opera nel mondo della cybersecurity da più di 20 anni, proponendo attività di consulenza e hacking etico. Affianca le aziende eseguendo simulazioni di attacco su diversi ambiti (Network Infrastructure, Application Security, Physical Security Control, Business Process, Human Behavior, SCADA/PLC) volte a trovare le vulnerabilità e a sanarle prima che possano essere sfruttate dai cybercriminali. Ideatore della Cyber Threat Intelligence Platform SATAYO. Appassionato di ingegneria sociale, ha sviluppato il gioco di ruolo ETEL – Exploiting The Eighth Layer, con l’obiettivo di verificare le vulnerabilità lato umano.
Lavora da 10 anni nel campo della sicurezza informatica, con un solido background in DevSecOps e sicurezza offensiva.
Nel red team di Würth Phoenix, ha il compito di pensare come un’attaccante e di mettere in pratica le tecniche di hacking al fine di individuare falle di sicurezza nei sistemi delle aziende.
Ha iniziato la sua carriera nel 1991 presso Würth Italia come sviluppatore C per implementare la nuova logistica a Egna con passione per l’ingegneria del software e la tecnologia.
Nel corso degli anni, ha affinato le sue competenze in materia di leadership, strategia di prodotto e cybersecurity.
Guida NetEye con passione
Con 2024 è a capo del Centro di Cyber Defense
IT Professional presso RAS
CIO presso Menz&Gasser
CIO presso Diennea
IT Service Management/Technical Analyst presso CSE
Channel Manager Europa Sud presso Atlassian
Fa parte del Gruppo Würth dal 2003 e nel corso degli anni ha ricoperto molteplici ruoli a livello internazionale.
Oggi è il leader del team di gestione tecnica dell’ecosistema aziendale di Atlassian per il Gruppo Würth e coordina il servizio gestito.
Luciano Quartarone ha più di 20 anni di esperienza nel campo dell’ICT, con particolare focus alle PKI, firme elettroniche e sistemi di conservazione. Ha lavorato su numerosi progetti di system integration specializzandosi nel campo della sicurezza delle informazioni, nell’analisi del rischio e nella conformità alle norme nazionali e internazionali su questi ambiti. Inoltre, è un Senior Lead auditor ISO/IEC 27001 e trainer certificato presso il PECB, nonché Senior Lead Implementer presso lo stesso ente. Partecipa alla Commissione UNINFO UNI/CT 510 su Sicurezza, alla Commissione UNINFO UNI/CT 522 su e-Business e i servizi finanziari ed alla UNI/CT 533 Intelligenza Artificiale.
Attualmente è anche Convenor della UNI/CT 501 – GL 03 “Distruzione dei supporti di dati”. Ha collaborato alla redazione di diverse norme riguardanti la sicurezza delle informazioni, la conservazione dei dati a lungo termine, la distruzione dei supporti dati e la definizione di profili professionali per la sicurezza delle informazioni e la protezione dei dati personali. Da dicembre 2018 ricopre il ruolo di CISO e Data Protection Officer presso Archiva Group.
Project Manager, Technical Presale e Fullstack Developer con oltre 20 anni di esperienza ha ricoperto praticamente tutti i principali ruoli tecnici ed organizzativi nel mondo IT. Vive ai piedi delle Alpi, ama creare progetti di successo e relazioni durature con colleghi e clienti. Collabora con WürthPhoenix da oltre 10 anni ed è stato uno dei creatori della soluzione di Service Management EriZone. Consulente per i clienti entreprise dell’azienda e technical presale, affianca il team Sales e il team Delivery per garantire continuità ed efficacia dei progetti, garantendo una visione customer oriented.