Gestisci i processi aziendali in modo più efficiente, migliora la produttività e promuovi la collaborazione tra dipartimenti.
Monitora e gestisci in modo olistico e automatico l’intero ambiente IT per avere tutto sotto controllo in minor tempo.
Migliora l’efficienza, l’affidabilità e la qualità dei servizi IT con una soluzione in grado di soddisfare sia gli utenti sia la clientela.
Ci impegniamo a supportare diversi settori fornendo soluzioni IT essenziali per favorire la crescita aziendale attraverso l’automazione e la digitalizzazione dei processi.
Introduzione: definita la relazione del SOC con gli standard (leggi l’articolo di riferimento), questa sezione entra nel merito delle tecnologie e delle pratiche che rendono concreta la capacità predittiva, con particolare attenzione all’integrazione con i sistemi SOAR e agli indicatori avanzati.
L’evoluzione del SOC in chiave predittiva non può prescindere dall’integrazione con tecnologie di orchestrazione e automazione, in particolare i sistemi SOAR (Security Orchestration, Automation and Response). L’interazione tra SOC e SOAR abilita una gestione degli eventi, degli incidenti e del rischio che non è solo più rapida, ma soprattutto più intelligente. Il SOC raccoglie, correla e interpreta dati; il SOAR agisce, automatizza e amplifica. Insieme, creano un circuito virtuoso che consente di passare dalla reazione alla proattività.
Un esempio concreto? In presenza di una minaccia emergente rilevata su un endpoint remoto, un sistema SOAR integrato può automatizzare il processo di contenimento, disconnettere l’asset dalla rete, lanciare una scansione di threat hunting e, al contempo, aprire un ticket per il team IT e informare le figure di governance. Il tutto in pochi secondi, senza intervento umano. Un altro caso: un alert su una compromissione della supply chain, ricevuto attraverso una threat intelligence esterna, può attivare in automatico una verifica sui canali di comunicazione con il fornitore coinvolto, suggerendo azioni correttive (come ad esempio la disattivazione temporanea di canali di comunicazione con il fornitore che sono considerati trusted e che potrebbero quindi essere sfruttati come Initial Access da parte di un Threat Actor) in base al rischio reale.
Adottare un approccio preventivo significa, per esempio, identificare comportamenti sospetti tra i dipendenti prima che diventino incidenti, monitorare l’esposizione web di competitor e fornitori alla ricerca di data leak che possano delineare scenari di attacco in corso e intercettare vulnerabilità esposte pubblicamente o l’approssimarsi di un attacco verso la propria organizzazione.
Un SOC efficace non si limita a ricevere alert: interpreta segnali e li trasforma in informazione operativa. Per farlo, è essenziale definire un set evoluto di indicatori da monitorare costantemente (sfruttando ad esempio progetti, presenti anche nel panorama open source, i quali sono diventati punti di riferimento fondamentali, quali MISP). Il numero e la frequenza di autenticazioni fallite da geolocalizzazioni anomale, la variazione improvvisa nei volumi di traffico in uscita da endpoint critici, la creazione di account privilegiati al di fuori delle finestre di manutenzione, oppure la comunicazione con domini di recente registrazione non presenti in whitelist. Sono segnali deboli che, se analizzati nel contesto giusto, possono anticipare attività di ricognizione o movimenti laterali. Anche la persistenza anomala di processi in background su host strategici, l’uso ripetuto di strumenti di amministrazione remota, o la modifica improvvisa dei criteri di logging su server applicativi, rappresentano pattern comportamentali che meritano attenzione. Fondamentale è inoltre il monitoraggio constante del panorama relativo alle infezioni da malware di tipo infostealer, che negli ultimi anni è diventato di gran lunga il vettore principale che consente di recuperare un accesso iniziale verso le risorse dell’organizzazione target. L’obiettivo è costruire una sorveglianza adattiva, capace di cogliere l’insolito nel quotidiano, e di farlo prima che diventi incidente.
di Luciano Quartarone e Massimo Giaimo
Non categorizzato
CYBER SECURITY
Se l'argomento ti interessa:
© 2024 Würth Phoenix S.r.l. – P.IVA. 01054690217
At Teclib has has been responsible for Central and Eastern Europe for almost 3 years. She assists partners in finalizing the sale of professional GLPI subscriptions and in developing GLPI’s visibility in their respective countries.
Stefano Radaelli si occupa di ICT Security dal 1997 come consulente per diverse multinazionali su tematiche quali IT GRC e Security Incident and Event Management. Dal 2023 è entrato a far parte del Team Italia di Elastic con la qualifica di Senior Solution Architect dove si occupa di tematiche di Security & Observability.
Fa parte del Gruppo Würth dal 2010 e nel corso degli anni si e’ sempre principalmente occupato del mantenimento e sviluppo del prodotto NetEye. Appassionato di tecnologia e innovazione con un particolare debole per gli aspetti di cybersecurity, oggi e’ team leader della ricerca e sviluppo di NetEye.
PhD, dal 2015 consulente senior per i processi e le soluzioni di IT service management e asset management, con applicazioni OSS (GLPI, Znuny/OTRS/EriZone) e l’ecosistema Atlassian (JSM, Assets), lavorando sia sul mercato tedesco (DACH) che su quello italiano.
È uno dei pochi consulenti in Italia con un’esperienza approfondita di OTRS/Znuny ed attualmente uno dei pochi esperti GLPI sul mercato tedesco, in partnership con TecLib.
Appassionata di sicurezza informatica con una forte inclinazione per la sicurezza offensiva e il red teaming lavora in Wuerth Phoenix da 2 anni.
Fa parte di Würth Phoenix da tre anni. Specializzato in cyber security, si occupa principalmente di red teaming e penetration tests, garantendo alti standard di sicurezza per i clienti di Würth Phoenix.
Opera nel mondo della cybersecurity da più di 20 anni, proponendo attività di consulenza e hacking etico. Affianca le aziende eseguendo simulazioni di attacco su diversi ambiti (Network Infrastructure, Application Security, Physical Security Control, Business Process, Human Behavior, SCADA/PLC) volte a trovare le vulnerabilità e a sanarle prima che possano essere sfruttate dai cybercriminali. Ideatore della Cyber Threat Intelligence Platform SATAYO. Appassionato di ingegneria sociale, ha sviluppato il gioco di ruolo ETEL – Exploiting The Eighth Layer, con l’obiettivo di verificare le vulnerabilità lato umano.
Lavora da 10 anni nel campo della sicurezza informatica, con un solido background in DevSecOps e sicurezza offensiva.
Nel red team di Würth Phoenix, ha il compito di pensare come un’attaccante e di mettere in pratica le tecniche di hacking al fine di individuare falle di sicurezza nei sistemi delle aziende.
Ha iniziato la sua carriera nel 1991 presso Würth Italia come sviluppatore C per implementare la nuova logistica a Egna con passione per l’ingegneria del software e la tecnologia.
Nel corso degli anni, ha affinato le sue competenze in materia di leadership, strategia di prodotto e cybersecurity.
Guida NetEye con passione
Con 2024 è a capo del Centro di Cyber Defense
IT Professional presso RAS
CIO presso Menz&Gasser
CIO presso Diennea
IT Service Management/Technical Analyst presso CSE
Channel Manager Europa Sud presso Atlassian
Fa parte del Gruppo Würth dal 2003 e nel corso degli anni ha ricoperto molteplici ruoli a livello internazionale.
Oggi è il leader del team di gestione tecnica dell’ecosistema aziendale di Atlassian per il Gruppo Würth e coordina il servizio gestito.
Luciano Quartarone ha più di 20 anni di esperienza nel campo dell’ICT, con particolare focus alle PKI, firme elettroniche e sistemi di conservazione. Ha lavorato su numerosi progetti di system integration specializzandosi nel campo della sicurezza delle informazioni, nell’analisi del rischio e nella conformità alle norme nazionali e internazionali su questi ambiti. Inoltre, è un Senior Lead auditor ISO/IEC 27001 e trainer certificato presso il PECB, nonché Senior Lead Implementer presso lo stesso ente. Partecipa alla Commissione UNINFO UNI/CT 510 su Sicurezza, alla Commissione UNINFO UNI/CT 522 su e-Business e i servizi finanziari ed alla UNI/CT 533 Intelligenza Artificiale.
Attualmente è anche Convenor della UNI/CT 501 – GL 03 “Distruzione dei supporti di dati”. Ha collaborato alla redazione di diverse norme riguardanti la sicurezza delle informazioni, la conservazione dei dati a lungo termine, la distruzione dei supporti dati e la definizione di profili professionali per la sicurezza delle informazioni e la protezione dei dati personali. Da dicembre 2018 ricopre il ruolo di CISO e Data Protection Officer presso Archiva Group.
Project Manager, Technical Presale e Fullstack Developer con oltre 20 anni di esperienza ha ricoperto praticamente tutti i principali ruoli tecnici ed organizzativi nel mondo IT. Vive ai piedi delle Alpi, ama creare progetti di successo e relazioni durature con colleghi e clienti. Collabora con WürthPhoenix da oltre 10 anni ed è stato uno dei creatori della soluzione di Service Management EriZone. Consulente per i clienti entreprise dell’azienda e technical presale, affianca il team Sales e il team Delivery per garantire continuità ed efficacia dei progetti, garantendo una visione customer oriented.